Arpad Weisz: a Bari la memoria... dimenticata

Bari, nel 2014, è stata la prima città italiana a dedicare una strada all’allenatore ungherese Arpad Weisz, ebreo, vittima dell’olocausto. La foto a corredo dell’articolo dell’epoca, della Gazzetta del Mezzogiorno, lo testimonia.
Fu un’iniziativa del Comune per rendere omaggio a colui che, prima di morire ad Auschwitz in una camera a gas il 31 gennaio 1944, aveva ottenuto grandi risultati da tecnico nel campionato di calcio italiano. Dopo aver conquistato uno scudetto con l’Ambrosiana Milano ed aver fatto esordire in A Giuseppe Meazza, nel 1931-32 guidò il Bari ad una storica salvezza nella sua prima stagione in serie A. A Bologna, dove successivamente vinse due scudetti, gli hanno recentemente intitolato una Curva dello stadio Dall’Ara.
Quella di Bari fu dunque una iniziativa lodevole. Peccato che a distanza di pochi anni non ce ne sia più traccia. Della targa apposta nel gennaio 2014 nella strada a lui intitolata, nei pressi dello stadio San Nicola, è rimasto soltanto il palo di sostegno. Per localizzare il posto non vi potrà essere utile neppure Google Maps perché via Arpad Weisz in rete risulta stranamente una strada senza nome. Nella migliore delle ipotesi, per la verità poco credibile, la targa è stata divelta dalle intemperie. Più verosimilmente è stata vandalizzata o addirittura potrebbe essere stata presa di mira per motivi razziali.
Il caso, sollevato a novembre scorso da due articoli del quotidiano EPolis Bari, non ha ancora trovato una soluzione. Nel frattempo è trascorso invano sia il mese della Memoria sia il 110° anniversario del Bari.
Dal Comune, sollecitato il 16 gennaio scorso da un altro articolo di EPolis Bari, fecero sapere che la soluzione sarebbe arrivata da un appalto da 10mila euro relativo alla manutenzione e installazione delle targhe. “Stiamo vedendo il da farsi, nelle prossime settimane interverremo” fu la rassicurazione. Da allora sono passati altri tre mesi e la situazione è rimasta al… palo.

Servizio di Maurizio Spaccavento

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