Cisl, Invecchiamento attivo: le donne, risorsa per i propri familiari

In Italia le donne di età superiore ai 65 anni sono 7,5 milioni, 2 milioni in più degli uomini. La fragilità, la malattia, la disabilità, il ricovero in strutture protette sono eventi cui la donna anziana è più esposta dell’uomo. Sopra gli 80 anni il 49% delle donne e il 32% degli uomini presentano una perdita di autonomia funzionale che incide fortemente sulla qualità della vita e sulla dignità della persona anziana. Il concetto di Invecchiamento Attivo è da diversi anni in agenda a livello europeo, perché considerato uno strumento utile per contribuire a risolvere a tutti i livelli alcune delle principali sfide legate all’invecchiamento della popolazione: società nel suo complesso, organizzazioni e singoli individui. L’articolo 25 della Carta dei diritti fondamentali dell’U.E. recita: “L’Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale”, ma parlare di popolazione anziana significa parlare di un universo molto variegato. La capacità di essere risorsa per i familiari, i conoscenti o la collettività riguarda circa un terzo degli anziani (34%) e si mantiene anche negli anziani fragili o disabili, le donne rappresentano una risorsa per i propri familiari (conviventi o meno) mentre è molto limitato il loro contributo in termini di attività di volontariato a favore della comunità. Dell’invecchiamento Attivo al femminile si è discusso a Bari, nel corso di un convegno organizzato dalla FNP Cisl Bari con la FNP Cisl Puglia

 

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