Dimissioni Di Gioia, il j'accuse garbato a Michele Emiliano

Leonardo Di Gioia lascia l’assessorato all’Agricoltura pugliese annunciando le sue dimissioni irrevocabili con una conferenza stampa fiume in cui il j’accuse è chiaro, incisivo a volte duro ma allo stesso tempo garbato e politicamente corretto.Con grande lucidità ha espresso il forte disagio che ha attraversato durante gli anni di lavoro in assessorato:”con grande dignità, piuttosto che continuare questo tipo di lavoro, perché è inutile avere un assessore se non con strumenti straordinari, rassegno le mie dimissioni, do al Presidente la delega, ma consegno ad Emiliano anche un piccolo testamento di quello che è assolutamente irrealizzabile se non con interventi fuori dal comune: personale subito, chiarire se ci sono le risorse, subito due nuovi bandi, e guarnire il settore di dirigenti che abbiano la forza e il potere di firmare atti complicati. Cambiare la dinamica politica tra questo assessorato e gli altri: se è una priorità, che si faccia straordinariamente ciò che ad oggi non si è riusciti a fare”. “Penso che il presidente Emiliano- ha continuato Di Gioia- abbia caratterialmente una vocazione ad entrare su tutte le materie. Io non ho posto il tema di essere autonomo, so bene di essere un delegato del presidente. Però penso anche che il presidente non può ergersi in corso d’opera a risolutore di situazioni che anche lui ha contribuito a creare. Non può essere il passante sul corso che incontra gli agricoltori in protesta. Credo che non sia onesto nei miei confronti né nei confronti degli agricoltori, né verso chi deve farsi un giudizio. Emiliano può occuparsi di agricoltura ma deve avere il garbo di venire in commissione e partecipare. Non può essere l’assessore colui il quale viene messo sullo sfondo come fosse parte del problema, invocando una capacità di soluzioni che in questi anni non si è palesata”. Ecco il video integrale della conferenza stampa https://m.facebook.com/story.php?stor…

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