Ex Ilva, Emiliano incontra sindacati, Confindustria, istituzioni locali e imprenditori indotto

“Per la prima volta tutte le componenti della società tarantina, mi riferisco al sindacato, ai rappresentanti delle imprese, ai rappresentanti delle comunità hanno la medesima posizione, hanno messo da parte tutte le situazioni di dissenso del passato e stanno costruendo una piattaforma unica da proporre al Governo. E questo è positivo”.

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della riunione che ha convocato oggi su richiesta dei sindacati per fare il punto della situazione sull’ex Ilva. Presenti il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, il presidente della Provincia Giovanni Gugliotti, i rappresentanti sindacali, Confindustria Puglia e una rappresentanza di operai.

“La piattaforma unica – ha aggiunto Emiliano – passa innanzitutto dal processo di decarbonizzazione della fabbrica che lo stesso Presidente del Consiglio ha ritenuto fondamentale. Senza garanzie per la salute delle persone è impossibile pensare ad un rilancio produttivo, sia che ArcelorMittal rimanga sia che debba essere sostituito da altri. La decarbonizzazione non è un processo immediato e non interrompe l’attività della fabbrica: è un processo di prospettiva che abbassa le emissioni e che rende gestibile la condizione di tutti i cittadini tarantini. In secondo luogo: Mittal deve comunque pagare per prestazioni che ha già ricevuto 50 milioni di euro agli imprenditori dell’indotto e lo deve fare, perché altrimenti può intervenire la Guardia di Finanza che serve ad impedire che qualcuno, dopo avere ricevuto un prezzo, se ne vada via senza far fronte alle proprie obbligazioni”.

“La Regione Puglia – ha proseguito – predisporrà un piano complessivo da presentare all’Unione europea per richiedere il finanziamento della decarbonizzazione della fabbrica e la sua innovazione tecnologica. Questo dovrà essere il modo attraverso il quale i cosiddetti aiuti di Stato, che non sarebbero possibili senza un processo di abbattimento delle emissioni, saranno consentiti e ci permetteranno anche di superare la crisi che in questo momento sta mettendo a rischio la fabbrica stessa.

Comunicherò stasera questi tre elementi di riflessione al Presidente del Consiglio Conte in vista del suo incontro di domani con ArcelorMittal”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti Emiliano ha detto che di fronte a un contraente che “sta scappando”, ove egli decida di restare, la strada della rinegoziazione non è impossibile: “Se dobbiamo rinegoziare l’accordo del 6 settembre – ha spiegato – lo dobbiamo fare garantendo i posti di lavoro ma anche rimodulando il piano ambientale per una effettiva tutela della salute, come diciamo da quattro anni”.

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