"Sulla tragedia dell'Atr, vittime anche della giustizia"

Sono passati 13 anni da quel 6 agosto in cui 16 persone – 14 i pugliesi – persero la vita nell’ammaraggio del volo Bari-Djerba al largo delle coste di Palermo. Per quell’incidente, che trasformò una vacanza in una tragedia, sono state condannate in via definitiva nel 2013 sette tunisini della compagnia Tunintair a pene fra i 6 anni e 8 mesi e i 5 anni e 8 mesi, ma nessuno le ha scontate perché tra Italia e Tunisia non è prevista l’estradizione. Si tratta dei due piloti dell’Atr 72, del direttore generale, del direttore tecnico, dei due responsabili della manutenzione e del meccanico della Tunintair.

Un anno fa, per un errore nell’invio dei documenti da parte del Ministero italiano, fu rilasciato uno dei sette condannati che era stato arrestato in Francia. Sconcerto che si aggiunge al dolore come ha sottolineato oggi, al termine della commemorazione con la deposizione di una corona di fiori sotto la stele del Parco Perotti di Bari, Rosanna Albergo Baldacci, presidente dell’associazione “Disastro aereo di Capo Gallo del 6 agosto 2005” e madre di una delle vittime.

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