Boccia (Pd): "Mi candido per cambiare la classe dirigente del Pd, non saremo più classe di potere"

“Mi sono candidato alla segreteria del Partito Democratico per cambiare la classe dirigente del Partito Democratico, soprattutto per dirlo con chiarezza: noi non siamo e non saremo più classe di potere, dobbiamo avere l’ ambizione di essere classe dirigente che è un’ altra cosa” Lo ha detto Francesco Boccia, deputato Pd e candidato al congresso, nel pomeriggio a Bari in occasione della tappa barese del suo tour elettorale, in vista della corsa alla segreteria del Partito Democratico. “Una classe dirigente -ha continuato- ascolta prima, e in alcuni casi chiede anche scusa nei luoghi in cui ritiene di aver sbagliato e quei luoghi per me sono simbolicamente i mercati, le scuole, le periferie, sono le zone 167. Sono i luoghi che hanno voltato le spalle alla sinistra e in generale al pd. Ascoltare ti consente di capire quello che in un momento come questo serve a chi ha più bisogno a chi è rimasto indietro, ai giovani che studiano e hanno bisogno di avere una rotta chiara e indicata e alle imprese che continuano ad alzare saracinesche e a non sapere come sarà domani perchè c’è un governo che ti cambia le regole, c’è un governo che aiuta coloro che hanno barato, mi riferisco ai condoni fiscali”. “C’è un governo – ha proseguito- che si limita a dare delle risposte di breve brevissimo termine e lo fa dicendo a noi italiani facciamo debiti anche questa volta, vedrete che però questa volta sarà diverso. Il pd che mi candido a guidare è un pd che stravolge, da questo punto di vista, anche il confronto con quelle che un tempo erano le opposizioni, Lega e M5S non sono uguali e non mi stanco di dirlo. Noi dormivamo quando facevano le opposizioni Lega e M5S, parlavamo con le élite, con l’establishment e il risultato è che ci hanno sostituito, ma ora, soprattutto nei luoghi del bisogno, appaiono più credibili”. Dal 23 al 25 a Roma presenterò insieme a quelli che stanno sostenendo la mia candidatura un’ altra idea di pd. Intanto partiremo da un Acathon di pd, cioè partiremo da giovani digitali che ci diranno come funziona la società, saliranno loro sul palco. Non tutti votano pd. Alcuni pensano che il pd sia un pezzo di storia ma non di futuro e noi dobbiamo fargli cambiare idea”. […]

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