Comune, al via "Reti Civiche Urbane" il bando socio-culturale per animare i quartieri di Bari

1.200.000 euro di dotazione finanziaria per la creazione di 12 Reti Civiche Urbane (RCU) distribuiti su 18 mesi con l’obiettivo di costruire una comunità all’interno dei macro quartieri cittadini baresi,far partire dal basso l’animazione culturale e creare una rete sociale coinvolgendo, associazioni, parrocchie,comitati di quartiere, fondazioni scuole e imprese.La misura finanziaria è stata presentata in conferenza stampa dal Sindaco di Bari Antonio Decaro e dai presidenti dei municipi. “Questa è una città storicamente policentrica – ha detto Antonio Decaro Sindaco di Bari- che vede nei diversi quartieri identità particolari e differenti. Negli ultimi anni si è affermata una grande voglia di partecipazione dei cittadini che come amministrazione abbiamo cercato di valorizzare, creando spazi di socializzazione, parchi, giardini, aree pedonali, affidando alle comunità immobili in disuso, come è accaduto nel quartiere Libertà con Spazio13 o con il neonato centro educativo NEST o ancora con l’esperienza di autocostruzione e gestione della palestra, realizzata con i ragazzi di San Pio. Lo stesso regolamento sui beni comuni approvato dal Consiglio comunale ha permesso alle associazioni di adottare spazi pubblici e prendersene cura: un percorso che alcuni chiamano di Community Building, di costruzione di una comunità. Al momento sulla città sono attivi 50 piccoli e grandi cantieri e tanti progetti già finanziati: 16 nuovi parchi e giardini, 5 interventi di rigenerazione, 7 piazze, 16 viali pedonali, il waterfront con le 6 spiagge tra quelle esistenti o in via di esecuzione. Ora è arrivato il momento di animare dal basso questi luoghi, restituendo protagonismo ai cittadini, alle parrocchie, alle associazioni e ai comitati, come accaduto per l’orto condiviso di Parco Domingo o presso parco Gargasole, dove alla partecipazione è seguito anche un percorso di gestione e animazione condivisa. Un orientamento coerente con le modalità con cui stiamo redigendo il nuovo PUG, promuovendo le giunte territoriali e le attività di confronto e co-progettazione sui territori. Un percorso nato durante la mia campagna elettorale con lo slogan “il sindaco siamo noi” e che oggi trova in questa misura lo strumento concreto di attuazione della nostra visione. Reti Civiche Urbane prende il via oggi con la costituzione di 12 reti di quartiere su Bari a cui possono partecipare tutti: associazioni, comitati, parrocchie, fondazioni, scuole e imprese commerciali. La dotazione finanziaria di un milione e 200mila euro servirà a progettare e realizzare una programmazione socio-culturale dal basso e a lavorare insieme su obiettivi e iniziative specifiche. Si potranno organizzare, ad esempio, concerti di strada, rassegne di cinema all’aperto, operazioni di street art, costituire bande di quartiere, promuovere momenti di lettura condivisa, laboratori di teatro, campi estivi per i più piccoli. Questi sono alcuni esempi di ciò che si potrà fare, l’aspetto fondamentale è che le attività partano e siano gestite dal basso dopo essere state condivise. Con la pubblicazione del bando, che è stato redatto dopo una serie di incontri aperti nei Municipi con le diverse realtà socio-culturali, da lunedì 27 partiranno gli appuntamenti per la costituzione delle 12 reti. Ci auguriamo che si costituiscano solo 12 reti civiche urbane per altrettanti quartieri, in modo da non creare frammentazione e competizione. Se si presenteranno più reti per quartiere, sarà una commissione a valutarne le progettualità. Le risorse sono assegnate in base alla popolazione e a un indice di fragilità che tiene conto delle condizioni di criticità socio-economiche dei territori. Ringrazio ancora una volta i presidenti dei Municipi per averci accompagnato in questo lungo percorso che ci ha permesso di costruire il bando. Le rassegne promosse dalle 12 Reti Civiche Urbane, finanziate dal POC Metro (programma complementare del PON Metro), dureranno 18 mesi. Spero che la misura possa diventare strutturale, come accaduto in altre grandi città europee quali Lisbona che sperimenta un modello analogo da 10 anni”.

Lory De Marzo

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