Mise, un bando per lo sviluppo e la diffusione dell'industria 4.0

Il Ministero dello Sviluppo Economico, ha pubblicato il 29 gennaio scorso un bando per la costituzione dei Centri di Competenza (costituiti in partnernariato pubblico e privato), previsti dal piano nazionale Industria 4.0 che devono sviluppare le competenze e favorire la diffusione dell’Industria 4.0 sull’intero tessuto produttivo italiano, soprattutto per le PMI. Nella sede del rettorato del Politecnico di Bari, Università, istituzioni e imprese si sono incontrate per approfondire il tema. Nel Mezzogiorno, quindi Puglia e Campania si sono ‘associate’ attraverso un’iniziativa multiregionale, partita “dall’idea – ha spiegato il magnifico rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio – di non realizzare un oggettino per quanto simpatico, ma che non avesse la prospettiva di poter camminare con le proprie gambe”. Il Politecnico quindi, come spiegato alle imprese è partito dall’idea di mettere a sistema le attività di due regioni, “sicuramente – ha detto Di Sciascio – quelle universitarie, ma anche le due regioni coinvolte. Il Centro – ha spiegato il rettore – nasce con questo parterre abbastanza ampio in termini di Università e quindi di competenza. Prevede sin dall’inizio due poli – ha spiegato – uno localizzato in Puglia, l’altro in Campania e in questo momento ha come capofila l’Università Federico II. L’obiettivo – ha aggiunto – è creare un centro che abbia la capacità di reggersi sulle sue gambe. Il finanziamento ministeriale, che ci auguriamo di vincere – ha auspicato Di Sciascio – è un finanziamento che se va bene arriva a 7,5 milioni di euro. Quindi è evidente che questa attività – ha sottolineato – non la si fa per i soldi, nel senso che molte aziende sanno benissimo che la regione Puglia è in grado di fare un Accordo di Programma e ci sono finanziamenti maggiori, il tema però – ha ribadito – è che questa è un’idea di centro di sistema, di competenza pubblico privata che avrà una governance privata e una maggioranza privata”. Il Centro sarà un riferimento per le aziende. “Non è un oggetto a uso e consumo delle Università – ha chiarito Di Sciascio”. Di qui l’invito alle imprese: “Chiediamo alle aziende di partecipare con l’idea che esse investano. La parola investire – ha detto Di Sciascio – non significa sprecare denaro, ma investire in una crescita per le aziende che partecipano al progetto e che abbia ricadute positive sul territorio. Ci aspettiamo – ha consitnuato – che di fronte a 8 Università e due Regioni che partecipano a questa iniziativa, ci siano nelle due Regioni almeno 10 partner privati. Non è un giardino per pochi – ha aggiunto. L’idea – ha concluso – è che anche per le caratteristiche dei due sistemi industriali regionali si possa poi aprire successivamente ad altri contributi industriali, tenendo presente che il primo obiettivo è quello di vincere questo bando e quindi le aziende verranno selezionate sulla base dela probabilità che esse contribuiscano a vincere il bando stesso”. Presenti alla chiamata le imprese. “Confindustria – ha detto il presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo – sta lavorando da tempo insieme all’Università e al Politecnico per questo progetto. Quindi – ha continuato – cercheremo di fare in modo di far partecipare quante più delle nostre imprese. Siamo sempre in questa grande rivoluzione di Industria 4.0. Non vogliamo perdere questa chance – ha spiegato De Bartolomeo – perché i dati incoraggianti che abbiamo avuto per le PMI psicologicamente ci dà il vantaggio di poter pensare per la prima volta in positivo e quindi – ha sottolineato – questa chance non la possiamo perdere. Faremo tutto il possibile – ha concluso – per agganciare la ripresa e finalmente superare questa crisi che ci sta attanagliando da troppo tempo”. “Si gioca una partita importante soprattutto al Sud – ha tuonato il Direttore del Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Puglia, Domenico Laforgia. “Noi come Regione – ha concluso – ci siamo e siamo entrati per dare valore aggiunto”

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