Tar Puglia, calano i ricorsi per colpa della crisi e il costo d'accesso

Nel 2017 al Tribunale amministrativo regionale della Puglia sono stati depositati 1.350 ricorsi, il 14% in meno rispetto all’anno precedente. Il presidente del Tar Puglia, Angelo Scafuri: “il problema è sempre il solito: la crisi congiunturale e soprattutto il costo d’accesso, cioè il contributo unificato che è un deterrente”. Intanto dati alla mano, il bilancio dell’anno trascorso “è stato notevolmente positivo”. “Abbiamo una capacità di definizione dei ricorsi pervenuti – ha detto Scafuri – pari al 122%”, (pervenuti 1.350 ricorsi ne sono stati decisi 1.643). ” il Tribunale non solo assolve il carico corrente dei depositi, ma dà un ulteriore abbattimento dell’arretrato: siamo ormai a 4.338 ricorsi di arretrato (con un abbattimento del 7%), e l’obiettivo è che in qualche anno, a iniziare dal prossimo con l’avvio delle udienze straordinarie, si elimini totalmente l’arretrato in modo da realizzare la ragionevole durata del processo amministrativo”. Scafuri ha sottolineato che “la durata dei processi è stata ulteriormente abbattuta, con un tempo medio di circa un anno, un anno e mezzo, per i ricorsi ordinari; mentre per tutti quelli per i quali il legislatore ha previsto binari accelerati, siamo a circa tre mesi”. “La produttività media del magistrato barese è già elevatissima e abbiamo calcolato che i colleghi sfornano una sentenza ogni giorno e mezzo”. Tra i ricorsi pervenuti, ha concluso Scafuri, “domina sempre l’edilizia, poi ci sono quelli in materia di ambiente cioè di impianti fotovoltaici, e poi la contrattualistica pubblica”.Per quanto riguarda la mole di lavoro da smaltire il Presidente Scafuri ha ammesso di essere sotto organico ma “grazie al personale e ai colleghi della Magistratura e la struttura di supporto che si dedicano con cura e passione, si riesce a sopperire a queste deficienze strutturali” ha concluso Scafuri.

CONTINUA