Udienze sospese a Bari, avvocati verso l'impugnazione del decreto

Quel decreto, ipotizzato a Bari dal neoministro della Giustizia Alfonso Bonafede il 7 giugno scorso, è stato firmato. Sospende i termini processuali, prescrizione compresa, e le udienze fino al 30 settembre, con la sospensione anche di tutti i procedimenti con imputati a piede libero. Un provvedimento del quale Bonafede si dice orgoglioso, ritenendo che sarà utile a smantellare le tende utilizzate per le udienze vicino al Palagiustizia pericolante, e a dare tempo per l’individuazione di una soluzione del caso barese, sia pur provvisoria.

Ma è un’iniziativa che gli avvocati del capoluogo pugliese sono pronti ad impugnare, come dice a MediaReport.TV il presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli. La contrarietà degli avvocati all’ipotesi della sospensione dei termini era stata espressa fin dal primo giorno delle udienze in tenda.

Intanto la Giunta distrettuale dell’Anm di Bari, in una nota parla di “prospettiva caratterizzata da totale incertezza“, confermando lo stato di agitazione. “La sospensione dei termini delle attività processuali – scrive l’Anm – si pone in linea con gli auspici più volte espressi”, tuttavia, era stato indicato “come tale iniziativa dovesse inserirsi in più ampio intervento legislativo” per individuare “un immobile idoneo ad ospitare tutti gli uffici penali”.

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